Corriere della Sera del 19/10/2005
L'omicidio in Calabria / Il Capo dello Stato
Ciampi corre in Calabria: reagite, l'Italia è con voi
Il presidente alla camera ardente di Fortugno.
Per 5 minuti resta immobile davanti alla bara
Fulvio Bufi

REGGIO CALABRIA - Il presidente resta immobile per cinque minuti a fissare la bara. Accanto a lui Maria Grazia Laganà, la vedova di Francesco Fortugno, e i figli, Giuseppe e Anna. Cinque minuti sono tanti, nel silenzio immobile dell'aula consiliare, con una quarantina di sindaci nei banchi, almeno cinquecento persone stipate tra il pubblico, decine di gonfaloni e un fascio di fiori gialli poggiati dove sedeva il vicepresidente assassinato.
Poi Ciampi fa un passo verso la bara, la sfiora, china appena il capo. Quindi bacia la mano alla signora e abbraccia i ragazzi. Con loro tre si avvicina ancora al feretro. Maria Grazia, Giuseppe e Anna piangono, lui li sorregge appena. Nell'aula si leva l'applauso, Ciampi si avvia verso l'uscita, e i parenti di Fortugno escono con lui. Il capo dello Stato resta a parlare con loro ancora per qualche minuto, ma in privato, come aveva fatto per oltre un quarto d'ora prima di entrare nella sala del Consiglio regionale trasformata in camera ardente.
Prima dell'omaggio ufficiale alla salma di Fortugno, Ciampi ha voluto incontrare i parenti, e poi i vertici della politica locale, a cominciare dal governatore Agazio Loiero. Un colloquio assolutamente informale, in cui il presidente ha cercato di trovare parole di conforto per i familiari e di incoraggiamento per gli amministratori.
Un appello forte, però, ha voluto lanciarlo, prima di ripartire per Roma insieme con Loiero. Un appello diretto «a tutti i calabresi»: «Reagite con fermezza, non siete soli, l'Italia tutta è con voi», dice il presidente. Anche per questo ieri è volato a Reggio Calabria.
Per portare la presenza delle istituzioni al livello più alto. Perché, spiega, «il professor Fortugno era un uomo che aveva scelto di farsi carico dei problemi della società calabrese», e colpendo lui, la 'ndrangheta ha voluto «colpire il Consiglio regionale, che rappresenta la Calabria e la sua volontà di riscossa».
Ma proprio questo è il momento di reagire, insiste Ciampi. E aggiunge di aver apprezzato molto le manifestazioni degli studenti, che sia lunedì che ieri hanno sfilato per le strade di Locri. «Sono loro la nostra speranza - dice Ciampi -. E mi auguro che sappiano trascinare tutta la società. Perché l'impegno delle istituzioni non basterà senza l'appoggio dei cittadini».
Ieri c'erano i cittadini calabresi, davanti alla bara di Francesco Fortugno. E sicuramente ce ne saranno tantissimi anche oggi, ai funerali che si terrano nel pomeriggio nella basilica di Locri. Tra loro ci sarà anche Romano Prodi.